Quadro Ichikawa Danjūrō VII nel ruolo di Soga no Gorō e il gruppo Mitsugorō III nel ruolo di Kobayashi no Asahina in un'opera di Soga - Utagawa Kunisada Toyokuni III | Stampa d'arte
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La riproduzione di Ichikawa Danjūrō VII nel ruolo di Soga no Gorō e del gruppo Mitsugorō III nel ruolo di Kobayashi no Asahina in un'opera di Soga è un capolavoro dell'estetica ukiyo-e, un genere di arte giapponese che ha saputo catturare l'essenza effimera della vita urbana e teatrale del Giappone del XIX secolo. Utagawa Kunisada, noto per la sua capacità di rappresentare la bellezza e il dramma, riesce qui a immortalare due figure emblematiche del teatro kabuki. L'opera, carica di emozione e movimento, ci invita a immergerci in un universo dove teatro e pittura si incontrano, rivelando la ricchezza di una cultura vibrante e dinamica.
Stile e singolarità dell’opera
L'opera si distingue per il suo uso audace dei colori e dei motivi, caratteristiche dello stile di Kunisada. Le tonalità vivaci e i dettagli minuziosi dei costumi degli attori testimoniano un savoir-faire eccezionale. La composizione, centrata sui due personaggi principali, crea una dinamica coinvolgente che cattura lo sguardo. La postura di Soga no Gorō, intrisa di coraggio, contrasta con quella più composta di Kobayashi no Asahina, aggiungendo una profondità narrativa alla scena. Gli elementi decorativi, come i motivi floreali e gli sfondi stilizzati, arricchiscono l'opera, conferendole un’atmosfera sia teatrale che poetica. Questa capacità di fondere movimento e colore fa di quest'opera un esempio emblematico dell’ukiyo-e, dove ogni dettaglio racconta una storia.
L’artista e la sua influenza
Utagawa Kunisada, nato nel 1786, è uno degli artisti più influenti dell’epoca Edo. La sua prolifica carriera, segnata dalla creazione di migliaia di stampe, ha profondamente segnato il mondo dell’arte giapponese. Kunisada ha saputo affermarsi come il maestro dei ritratti di kabuki, catturando non solo l’aspetto degli attori, ma anche l’essenza
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La riproduzione di Ichikawa Danjūrō VII nel ruolo di Soga no Gorō e del gruppo Mitsugorō III nel ruolo di Kobayashi no Asahina in un'opera di Soga è un capolavoro dell'estetica ukiyo-e, un genere di arte giapponese che ha saputo catturare l'essenza effimera della vita urbana e teatrale del Giappone del XIX secolo. Utagawa Kunisada, noto per la sua capacità di rappresentare la bellezza e il dramma, riesce qui a immortalare due figure emblematiche del teatro kabuki. L'opera, carica di emozione e movimento, ci invita a immergerci in un universo dove teatro e pittura si incontrano, rivelando la ricchezza di una cultura vibrante e dinamica.
Stile e singolarità dell’opera
L'opera si distingue per il suo uso audace dei colori e dei motivi, caratteristiche dello stile di Kunisada. Le tonalità vivaci e i dettagli minuziosi dei costumi degli attori testimoniano un savoir-faire eccezionale. La composizione, centrata sui due personaggi principali, crea una dinamica coinvolgente che cattura lo sguardo. La postura di Soga no Gorō, intrisa di coraggio, contrasta con quella più composta di Kobayashi no Asahina, aggiungendo una profondità narrativa alla scena. Gli elementi decorativi, come i motivi floreali e gli sfondi stilizzati, arricchiscono l'opera, conferendole un’atmosfera sia teatrale che poetica. Questa capacità di fondere movimento e colore fa di quest'opera un esempio emblematico dell’ukiyo-e, dove ogni dettaglio racconta una storia.
L’artista e la sua influenza
Utagawa Kunisada, nato nel 1786, è uno degli artisti più influenti dell’epoca Edo. La sua prolifica carriera, segnata dalla creazione di migliaia di stampe, ha profondamente segnato il mondo dell’arte giapponese. Kunisada ha saputo affermarsi come il maestro dei ritratti di kabuki, catturando non solo l’aspetto degli attori, ma anche l’essenza
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